Le macchine sostituiranno il 49% dei lavori fatti dall’uomo: parola di McKinsey

industria 4.0
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I dati parlano chiaro: circa la metà dei lavori che oggi sono svolti da persone umane, nel prossimo futuro saranno effettuati in modo completamente autonomo dalle macchine. Potranno infatti essere automatizzati andando a sfruttare le tecnologie sviluppate per ogni diverso settore su scala globale. A dirlo è il McKinsey Global Institute, che ha effettuato uno studio considerando non tanto i singoli lavori ma bensì i singoli compiti svolti. Nello studio sono state coinvolte ben 54 nazioni per un totale di lavoratori che copre il 78% al mondo. Assisteremo a quella che è già stata ironicamente ribattezzata come “’invasione dei robot”.

Che cosa cambierà nel nostro futuro professionale

Le professioni che saranno completamente automatizzate sono solo il 5% del totale preso in esame, ma per ogni settore vi è la possibilità di garantire almeno il 30% delle attività con regolare svolgimento da parte di robot o eventualmente sistemi che sfruttino l’intelligenza artificiale. E nell’attenta analisi che McKinsey ha effettuato non manca neanche il nostro Paese che conta i suoi 11,8 milioni di lavoratori, coinvolti nel 50% dei compiti. Ma che cosa emerge in modo particolare da questo studio? E’ vero, le macchine saranno parte integrande del nostro futuro non solo per il tempo libero ma anche sul lavoro, ma il modo migliore per massimizzare le aspettative è quello di affiancare macchine e umani, evitando che quest’ultimi vengano completamente sostituiti.

Lo studio di McKinsey: aumenta la produttività

Le continue innovazioni e lo sviluppo che fanno parte della robotica, aggiunte all’intelligenza artificiale, permettono ai computer e ai robot di eseguire un’ampia serie di attività lavorative di routine, oltre a svolgere attività che prevedano anche l’uso di capacità cognitive (per esempio prendere decisioni o guidare automobili). Lo studio ha messo in luce anche i vantaggi dell’automatizzazione, tra i quali spicca la crescita della produttività che dal 2015 al 2065 può passare annualmente dallo 0,8% all’1,4%. Con l’introduzione dell’automazione quindi sarà possibile modificare le attività lavorative su più fronti, operando proprio sul quotidiano: dai bancari agli stilisti, passando per gli amministratori delegati.

Ma come spiega lo studio di McKinsey non si tratta di una prospettiva preoccupante per il futuro umano, ma di certo lascerà un duro segno all’interno del mondo dell’occupazione. Sarà un cambiamento netto, radicale che non avrà precedenti: non necessariamente porterà alla disoccupazione di massa, ma permetterà di muovere ogni settore portando così alla nascita di nuove tipologie di lavoro e magari professioni.

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