Continua a far parlare il prezzo del petrolio: con l’accordo raggiunto a Vienna, lo scorso 30 novembre, i gestori e gli analisti si sono trovati a dover rivedere le proprie stime in merito al costo. L’accordo, nato tra dei Paesi Opec e non Opec, prevedeva la proroga fino a dicembre 2018 dei tagli dell’offerta. Di reazione, l’Arabia Saudita ha deciso di abbassare il prezzo di richiesta per gli Stati Uniti per il mese di gennaio. In Europa e in Asia invece il costo è stato aumentato.
Proprio per questo motivo si sono analizzati gli andamenti del mercato, al fine di poter fare delle previsioni legate proprio ai prezzi del petrolio per l’anno che verrà.
In base a quanto riportato dagli specialisti di Goldman Sachs, è incrementata la loro previsione per il 2018, parlando di prezzo petrolio. Dopo l’accordo infatti si passa da 58 a 62 dollari al barile per il Brent, e si va da 55 a 57,50 dollari per il Wti. L’azzardo per il 2019 invece è lievemente più cauto, sapendo che i produttori di shale oil Usa prenderanno contromisure necessarie.
Le previsioni degli specialisti e analisti del settore
Gli analisti di Société Générale non sono da meno: fanno notare che il costo del greggio sarò sostenuto, proprio perché è imponente la domanda globale, che segnerà così un aumento rispetto a quest’ultima parte del 2017. La stima fatta parla di un costo di 54 dollari al barile del Wti, e una quotazione media del Brent a 58 dollari.

Prezzo del Petrolio
Discorso simile, ma con un aumento ancora più azzardato, è quello degli esperti di Morgan Stanley, per i quali il prezzo del Brent dovrebbe raggiungere quota 63 dollari già nella metà del 2018. Il motivo di tale salto è dovuto alla domanda, alla grande espansione, che sono messe in relazione all’offerta contenuta dei produttori Opec. E non bisogna sottovalutare neppure la lenta crescita dello shale oil Usa. Viene anche sottolineato che, le azioni del settore, non hanno ancora beneficiato della ripresa del prezzo dell’oro nero.
Per gli specialisti di Bank of America-Merrill Lynch, nel 2018 la quotazione del Wti ha una stima di 52 dollari al barile e quella del Brent 56 dollari, entrambe in aumento rispetto all’anno corrente.
Per finire, gli analisti di Capital Economics, dicono che la domanda del petrolio potrebbe essere sostenuta, ma l’offerta potrebbe influire in negativo sugli sforzi dell’Opec, soprattutto per provenienza da Paesi esterni al gruppo, in particolare dagli States.
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